L’AMORE ALL’IMPROVVISO- Quinta Parte

L’AMORE ALL’IMPROVVISO- Quinta Parte

Aveva dormito pochissimo, ma ciò nonostante si era svegliata di buon umore, e molto presto. Era domenica, ma non le andava né di uscire né di sentire nessuno, tranne Cris ovviamente. Lasciò il cellulare acceso, ma lo mise in carica. E poi si sedette alla scrivania, tanto valeva cominciare a fare i compiti. Certo, forse non l’avrebbe visto, ma comunque doveva studiare lo stesso, tanto valeva anticiparsi. Lo studio. Non aveva molto senso, anzi più pensava alla scuola e più le veniva la nausea. Ma non doveva arrendersi, non doveva darla vinta a quei vermi. Ma era così difficile! Stava alla larga dal sito dell’istituto, soprattutto dalla chat, aveva paura di quello che potevano ancora scrivere…eppure anche così, riuscivano a ferirla…ma ora, c’era Cris. E questo la riempiva di gioia, anche se certe volte era così misterioso. E così inflessibile…ma poi riusciva sempre a farla sciogliere e quando la baciava…non avrebbe mai immaginato che ci potesse essere al mondo, qualcosa di migliore dei baci di Cris.

Era ormai l’una, presto sarebbero ritornati i suoi, per pranzo. Non era andata a messa, con loro, perché si era immersa nello studio e non voleva spezzare. Ormai aveva finito. Le mancava solo matematica, ed era già a metà.

Il suo cellulare, prese a squillare. Che fosse Cris? Rispose immediatamente, senza neanche controllare.

«Pronto?»

«Ehi, piccola, hai da fare?»

«Stavo studiando. Ma non ti preoccupare.»

«Ok, ci verresti con me in un posto?»

«Dove?»

«Te lo dico, quando ci vediamo. Se vieni.» Laura alzò gli occhi al cielo. A volte lui aveva i modi di un despota, ma era così affascinante…

«Va bene. Quando?»

«Ora. Sarò da te tra venti minuti. Ok?»

«Ok.» Lui chiuse la conversazione. Laura si alzò di scatto. Che disastro! Cominciò a mettere a posto, tutti i libri, tranne matematica. E poi si precipitò all’armadio. Passò in rassegna tutti i suoi vestiti, ma non le andava a genio, neanche uno…certo, non sapeva neanche dove lui volesse portarla, ma voleva comunque apparirgli bella. Cavolo! Venti minuti, erano davvero pochi…per non parlare dei capelli, che erano un vero disastro! Cercò di calmarsi e ragionare, con un poco di calma. Se si faceva prendere dal panico, perdeva solo del tempo prezioso. Alla fine, optò per una semplice maglietta, rosa, poco scollata, e un paio di jeans. Al tutto aggiunse un paio di stivali, con un po’ di tacco, il che non guastava, visto che Cris era davvero altissimo! Aveva il cuore in gola. E si sentiva scoppiare di felicità. Era così contenta che si sarebbero visti, che non le importava dove voleva portarla, basta che stavano un po’ insieme. Si truccò un poco, niente di troppo vistoso, in fondo era pomeriggio, e si spazzolò i capelli, in modo da dargli una forma, migliore. Mise un paio di orecchini, per completare il tutto.

Un messaggino, l’avvisò che lui era arrivato, e l’aspettava. Prese al volo la giacca. Scarabocchiò un biglietto per i genitori, dicendo che andava a pranzo da un amica. E uscì a razzo.

Lui era bellissimo, anche se aveva il volto stanco. Se ne stava in macchina, con la testa appoggiata al sedile.

«Ciao Cris. » Lo salutò entrando in macchina. Lui si girò a guardarla.

«Piccola, sei bellissima!» Laura arrossì.

«Dove andiamo?»

«Allo scantinato.» Lei lo fissò allibita.

«Eh?» Lui rise, mettendo in moto. Al solito la macchina partì sgommando.

«A quanto pare ti sei abituata al mio modo di guidare.» Le disse.

«Sì. Allora, dove stiamo andando, di preciso?» Lui sorrise.

«Te l’ho detto. Così ti presento anche Cam e gli altri.» Lei era ancora perplessa.

«Ok.»

«Non fare quella faccia. Senti, Laura, non ho la più pallida idea, di come tu la possa prendere, ma io ho un gruppo.» Laura, rimase scioccata.

«Un gruppo? Vuoi dire un gruppo musicale?»

«Sì. Cam ne fa, parte, insieme ad altri due ragazzi.» Laura, lo guardò.

«Perché non me l’hai detto prima?»

«Laura, per favore.! Ci conosciamo da poco. E non sapevo come l’avresti presa. Se non vuoi venire, siamo in tempo, giro alla prossima strada e ti riaccompagno.» Lei gli mise, una mano sulla gamba. Ma non sapeva come ne avesse avuto il coraggio.

«Su, Cris non ti arrabbiare. Sono molto curiosa, di conoscere Cam. È l’unica ragazza del gruppo?» Lui la guardò un po’ sospettoso.

«Sì. Suona la chitarra.»

«Deve essere in gamba, e molto carina…a proposito, cosa era successo ieri?»Cris, non rispose subito, stette a guardarla per un po’. Aveva un’aria così stanca e seria, che non voleva fare scenate, e poi era davvero curiosa di conoscere gli amici di Cris… e forse pure un po’ intimorita.

«Cam, era allo scantinato, a riordinare…e una delle casse, è andata in corto. Per poco non scoppiava. Ci siamo giocati anche un amplificatore. Ma ora è tutto ok…solo un po’ in disordine.»

«Cris…sei sicuro di volermi presentare ai tuoi amici..»

«Laura, ti ho già detto…»

«Lo so che mi hai detto, e non è quello il punto…ho voglia d’incontrarli…e il fatto che hai un gruppo…be’ mi piace. Ma…ecco….» Cris rise.

«Non dirmi che hai paura! Stai tranquilla, sono ragazzi in gamba, non come gli idioti della tua scuola. Andrà tutto bene.» Le prese la mano e la strinse.

Poco dopo si fermarono acconto ad una specie di Garage. Prima di entrare, lui la prese per mano. Laura, gliene fu grata. Anche se avrebbe voluto tanto che la baciasse. Per accedere, al locale dove suonavano, però bisognava scendere in una cantina. Il luogo era molto più grande di quello che pensava. C’erano un tavolo, un divano, e una serie di strumenti, addossati ad una parete, dall’altro lato, stavano luci, casse e altri oggetti. Sparsi da per tutto, fogli, foglietti, penne. Come misero piede nel locale, tutti si girarono a guardarli. C’era un ragazzo biondo, coi capelli lunghi e gli occhi verdi, era molto carino, ma mai quanto Cris. Era alto, e vestito di scuro, ad eccezione della camicia bianca. Al collo portava una catena, al polso un bracciale borchiato. L’altro ragazzo aveva i capelli rossi, e corti, un tatuaggio sulla mano, e un altro sul petto, che s’intravedeva dalla camicia, un po’ aperta. Strinse di più la mano di Cris. Non bisognava giudicare dalle apparenze, ma non si sentiva affatto a suo agio. E poi c’era Cam. Aveva i capelli lunghi, con ciocche di più colori, gli occhi cerchiati di nero. Indossava una maglietta, un po’ corta, su un paio di jeans strappati, e aveva un orecchio ricoperto di orecchini. Fu lei la prima ad andargli incontro.

«Ciao Cris…tu devi essere Laura…scusami per ieri, non sapevo chi chiamare…certo se avessi saputo, che era con te…» Malgrado l’apparenza, aveva dei modi molto amichevoli.

«No, figurati. Cris, mi ha detto…era una cosa importante.» Cercò di essere altrettanto gentile. In fondo quegli erano gli amici di Cris, e lei non aveva diritto di giudicarli.

«Wow! Cris! Ti sei trovato un angelo! Se il mio fidanzato mi avesse piantato in asso, come minimo gli avrei cavato gli occhi!» Le fece l’occhiolino. Laura, sorrise. Non sapeva risponderle.

« Se per questo non l’ho piantata in asso. » Lasciò la mano di Laura, per cingerle le spalle e stringerla a sé. «Vieni è il momento delle presentazioni.»

Il ragazzo biondo, si chiamava Giovanni, ma tutti lo chiamavano Giò, mentre l’altro era Aldo, per gli amici Al. Lei si sentiva decisamente fuori posto. Malgrado tutti si mostrarono gentili. La cosa che però le dava sicurezza, era il fatto, che Cris, non si scostasse mai da lei. Le raccontò come era nata l’idea di formare una band, e anche alcuni aneddoti divertenti, sul gruppo. Gli altri ragazzi, erano simpatici, soprattutto Cam, ma le facevano un po’ paura. E poi era strano vedere Cris, nel suo mondo, perfettamente a suo agio e rilassato. Senza dubbio era il più bello, e il più affascinante, e sebbene i suoi modi fossero molto eleganti, non si poteva dire che stonasse in mezzo agli altri, solo che spiccava.

«Be’ Laura, tu suoni qualche strumento?» Era stato Giò a fare la domanda.

«No…veramente, non sono capace, mi piace molto la musica, ma non sono portata per suonarla.»

«Che modi da principessina…Dove l’hai pescata Cris?» Al, si era appoggiato al muro e li osservava. Istintivamente, Cris strinse Laura a sé.

«Non essere odioso, Al.» Laura, si sentiva un po’ persa.

«Come il signore comanda! Senti un po’ perché non vieni a dare un’occhiata, a questi spartiti?» Cris, diede un bacio sulla tempia a Laura, e poi raggiunse Al. Lei si sentì persa. Cam, stava sistemando delle cose, in fondo al locale, intanto Giò, le si era seduto accanto.

«Non ti preoccupare..quei due, fanno sempre così.» Laura sussultò non si era accorta che lui si era spostato. Le stava vicinissimo.

«Ah, sì?» Dannazione, perché Cris si era allontanato?

«Scusami, se ti ho spaventata. Sei molto carina.»Deglutì, nervosa.

«Grazie…» Che altro poteva dire?

«Stai tranquilla, prima di venire a prenderti, Cris, ci ha intimato di non fare gli stronzi, con te. Ci tiene molto, sai?» Lei si girò a guardarlo.

«Vi ha parlato di me?» Giò rise.

«Solo questa, mattina…ma posso capirlo, sai? Anch’io sarei molto geloso al posto suo.»Laura arrossì.

«Ecco…»

«Non volevo metterti in imbarazzo. Scusa. Comunque sono contento per Cris, se la merita una brava ragazza.»

«Lui è meraviglioso:» Si lasciò sfuggire.

«Wow, quanta passione! Per caso, hai un’amica come te, oppure se una su un milione?»

«Non sono poi così speciale, anzi…»

«Carina, e modesta. Davvero, Cris ha avuto una fortuna sfacciata!»

«Non esagerare…sono stata io quella fortunata ad incontrarlo…»

«Davvero?»

«Ero nei pasticci…e lui mi ha tirata fuori.»

«Tipico di Cris…è un gentiluomo…anche se non sembra»

«Di che parlate?» Cris, era scuro in volto e Laura, si chiese perché.

«Di te…» Gli disse piano. Stava in ansia.

«Di me?»

«Mi diceva che cavaliere, meraviglioso, sei.> Rise Giò.

«Davvero? Meglio, così.» Si mise accanto a lei, e la strinse forte. Poi le scostò i capelli e le baciò la base del collo. Laura, arrossì. Giò alzò le mani, e si alzò.

«Ho capito, qui sono di troppo!» Si allontanò ridendo.

«Che ti prende? C’è qualche problema?» Laura sfiorò il volto di Cris, in una carezza, era la prima volta che faceva una cosa simile. Non voleva vedere Cris, così teso.

«No. Sono solo geloso.»

«Cris…parlavamo di come ci siamo conosciuti.»

«Ok. Senti, sono ragazzi, in gamba, ma per favore, stai alla larga, soprattutto da Giò, ha un aspetto angelico ma è un donnaiolo.» Angelico? Ma l’aveva visto?

«Veramente, a me i tuoi amici fanno un po’ paura, intento Giò e Al…»

«Meglio così.» Sembrò rilassarsi.

«Te l’ho detto che sei bellissima?» Lei arrossì.

«Se lo dici di nuovo non mi arrabbio.» Lui rise.

«Sai essere tremenda, quando ti ci metti. Sai che ancora non ti ho baciata?» La strinse, più forte e dalle parole passò ai fatti. Laura si lasciò stringere. Era così bello stare abbracciata a lui! Certo era un po’ imbarazzata che gli amici di lui, li vedessero…ma avrebbe voluto che quel bacio non finisse mai! Cris, la stringeva forte, passandole una mano tra i capelli. Mentre continuava a baciarla con passione. Le sfiorava il collo, il viso. E spesso la stringeva. Laura, era un po’ spaventata. Ma lui le piaceva così tanto. Si sentiva bene, stretta a Cris, ma per lei tutte quelle sensazioni erano nuove e meravigliose.

«Cris…» Mormorò piano.

«Tesoro, vuoi che mi fermo?» Lui la stava accarezzando. Lei gli appoggiò la testa sulla spalla. Stupendosi della sua temerarietà.

«No…» lui sorrise, e riprese a baciarla. Era così bello, stare così. Gli altri sembravano non farci troppo caso…lei in realtà preferiva non pensarci. Più i baci di Cris, si facevano intensi e audaci, più il suo imbarazzo aumentava.

Cris, le accarezzò il viso, mormorando parole dolci, poi con la mano scese più in basso verso il collo, e poi ancora più giù. Lei si sentiva sciogliere. Stava così bene con lui…

«Ragazzi…mi dispiace, disturbarvi…» Cam, si schiarì la voce. E Cris, smise di baciarla, ma la tenne stretta a sé.

«Che vuoi, Cam?»

«Scusa, Cris, che razza di domande? È ora di pranzo, anzi è passata!»

«Ah. Vola il tempo, quando lo si impiega in cose piacevoli. Vero Laura?» Lei, arrossì e non rispose. Lui rise.

«Vabbe’ Cam, oltre a farmi da segnale orario, che volevi?» Cam alzò gli occhi al cielo.

«Davvero, Laura come diamine lo sopporti? Comunque, volevo sapere, se anche voi avevate fame…Così magari andavo a prendere qualche spuntino al bar. Laura, ti fermi con noi? Ci farebbe piacere!» Cris, guardò Laura.

«Puoi?»

«Sì…credo di sì.» Era un po’ titubante… ma in fondo aveva avvisato che non pranzava a casa.

«Bene. Allora vado.» Laura, guardò Cam allontanarsi…e d’impulso la fermò.

«Aspetta, ti accompagno.»

«Grazie, sei gentile…ma non vorrei, che Cris, mi azzannasse!»

«E che sono, un vampiro? Andate, tranquille.» Laura, baciò, Cris su una guancia, stupendosi ancora del suo comportamento…e se lui avesse avuto un impressione sbagliata? Lui le sorrise. E lei si allontanò con Cam.

Fino al bar, restarono in silenzio. La prima a parlare fu Cam.

«Sai…mi chiedevo perché hai scelto di scollarti da Cris…eravate così carini!»

«Ecco…non lo so…»

«Dai, a me fa piacere, che mi hai accompagnata….però ci deve essere una ragione. Uh, che sciocca! Lascia perdere!» Cam, sembrava un po’ imbarazzata e non se lo sarebbe mai aspettato da un tipo come lei.

«Ecco…sai…» Provò a dirle, ma neanche lei trovava le parole.

«No, scusa, dovevo immaginarlo, da me. Eri in imbarazzo vero?»

«Sì. Sai Cris, mi piace tanto. Ma, c’eravate anche voi.»

«Hai fatto bene. Allora, che ne pensi del gruppo? Cris era preoccupato, temeva che ti saresti arrabbiata.»

«No, anzi. Mi piacerebbe sentirvi suonare…»

«Sicuramente, ci sarà occasione! Cris, mi ha detto che studi al liceo…come ti trovi?»

«In questo momento male…ma non ne parliamo, vuoi?»

«Laura, hai dei problemi? Se ti va, puoi parlare con me quando vuoi, davvero.»

«Ti ringrazio.»

«Ad, ogni modo Cris, lo sa? Sono sicura che potrebbe aiutarti. È uno in gamba.»

«Lui sa tutto. Cam, lo conosci da molto?»

«Se vuoi chiedermi qualcosa di lui, spara, per me è come un fratello.»

«Con me è così misterioso…»

«Cara, non ti preoccupare! Cris, è un po’ ombroso, ma a te ci tiene!»

«Sai quando mi ha parlato di te…non mi ha detto che eri così!» Le sorrise.

«Così come?» Cam, la guardava un po’ sulle sue.

«Carina e diretta»

«Ti sembro carina? In genere metto paura alle persone!»

«Diciamo che di recente ho imparato che l’apparenza inganna.»

«Sai, sei molto dolce…credo che Cris, sia fortunato. Siete una bella coppia. Si vede che siete molto innamorati.» Laura rimase di stucco. Chissà se era vero che Cris era innamorato.

«Grazie! Sai, avevo un po’ paura ad incontrare te e gli altri.»

«Ma dai! Noi invece eravamo molto curiosi. Comunque, considera che da oggi hai tre nuovi amici!»

«Grazie, ma non credo di essere piaciuta molto ad Al…»

«Nha, quello è un musone! Non ti preoccupare, sono sicura che sei piaciuta anche a lui…ma meglio non dirlo a Cris…mamma com’è diventato geloso, quando ti ha vista parlare con Giò! Mi stupisco che ti ha fatta uscire con me!»

«In realtà una volta mi ha detto che saremmo andate d’accordo.»

«Wow! Mi sa che aveva ragione!»

«Lo penso anch’io.»

Quando ritornarono, allo scantinato, ormai parlavano come due vecchie amiche. E per Laura, era una novità. Fino ad allora, la sua unica amica era stata Cat. E anche con lei, spesso aveva delle riserve, invece con Cam, be’ non che si sarebbe messa a raccontarle tutta la sua vita, ma c’era qualcosa che l’attirava, anche se erano all’opposto.

Cris, e i ragazzi stavano sul divano. Vedendoli così riusciva a trovare delle somiglianze, dei punti d’incontro, anche se erano più evidenti tra Cris e Giò. Sebbene fossero molto diversi d’aspetto, si somigliavano nella figura e nei modi, entrambi alti, raffinati e con lo sguardo serio. Al, invece le faceva proprio paura! Ma forse, conoscendolo meglio…

«Siete tornate.» Cris, le andò incontro cingendole la vita.

«Sì e abbiamo portato i viveri!» Rise Cam, mettendosi a disfare le buste sul tavolo. Anche Al e Giò la raggiunsero per aiutarla. Laura, si avvicinò a Cris.

«Avevi ragione, Cam è deliziosa.»

«Sei ancora gelosa?» Lei gli si appoggiò contro. Forse stava sbagliando tutto. Lui la strinse.

«No. Grazie di avermi portata qui. Sei sicuro che non vi sono d’intralcio?»

«Non dire sciocchezze. Oggi non suoniamo, ma tu comunque qui sei la benvenuta.»

«Ora, che so dove stai, quando non sei con me, mi sarà più facile, immaginarti.»

«Ora che sai, dove mi rintano, se vuoi, puoi unirti a noi.»

«Sono i tuoi amici…»

«Anche i tuoi, se vuoi. Basta che ti ricordi che sei mia.» Laura, tremò un poco.

«Anche Cam, mi ha detto una cosa simile…be’ lo sai in questo periodo sono parecchio a corto di amici…»

«A parte Cat. La conosci da molto?»

«Da quando eravamo bambine. Oh, avrei dovuto chiamarla! In genere la domenica, ci vediamo sempre…»

«Se vuoi, ti porto da lei, dopo.»

«No. Voglio, restare qui. Mi basta chiamarla.» Cris, le sorrise.

«Fa, come vuoi. Ma senti una cosa, come io non rinuncio alla mia, vita, non ti chiedo di farlo tu, con la tua. Non dobbiamo per forza, stare sempre appiccicati…» Perché ad un tratto le sembrava che si era fatto malizioso?

«Guarda, che lo dico, perché i ragazzi mi sembrano molto interessanti.» Lui la strinse di più-

«Non provocarmi, piccola, potrei reagire male.» L’abbracciò con più dolcezza.

«Comunque, seriamente, Cris, preferisco restare qui con te, se vuoi.» Ad un tratto si era fatta insicura. Lui la baciò in fronte, e poi sul collo, carezzandola.

«Certo, che voglio!»

«Ehi voi due piccioncini! Se non vi sbrigate, mangerete aria!» Li richiamò Al. Cris, si chinò a sussurrare nell’orecchio di Laura.

«A me basta, mangiare te.» Lei divenne rossa come un peperone.

«Mi sa, che Al ha ragione, dovremmo raggiungerli…» Cris Scoppiò a ridere.

«Come vuoi.»

Il tempo passato allo scantinato, passò velocemente. E Laura, scoprì che anche Al, aveva il suo fascino dopo tutto, ma a lei importava solo di Cris. Era bello stare abbracciata a lui, anche se temeva che poteva rivelarsi pericoloso. Che magari, Cris potesse interpretare male, il suo atteggiamento. Era così confusa!

«Laura, stai bene?» Lu le baciava la fronte. Sapeva essere così tenero, quando voleva.

«Mai stata meglio.»

«Oh, io posso farti stare molto meglio di così!» le sussurrò lei, arrossì. Lui scoppiò a ridere.

«Ragazzi, da quando Cris, non era così di buon umore? Vero Cam?» Disse Giò ridendo. Erano tutti, sul divano.

«Già, tutto merito tuo, cara. Ben venuta tra noi!» Disse Cam.

«Benvenuta principessina!» Rise Al. Cris lo fulminò con lo sguardo, e attrasse, Laura, ancora più contro di sé.

«Attento a te, Al!»

«Uh…gelosetti eh? Laura, quando ti stanchi, di lui fammi un fischio!» Rincarò la dose, Al, facendole l’occhiolino. Anche a lei venne, da sorridere.

«Piantala! Al. Non sei il suo tipo.»

«Come il signore comanda. Laura, ti giuro che non l’ho mai visto così preso! Devi proprio averlo stregato!»

«Tutto merito dei miei poteri soprannaturali!» Scherzò. Gli altri risero della battuta. Cam, le scivolò accanto.

«Devi averli per davvero, non pensavo che Al si sciogliesse così presto. Gli avrei dato una settimana!»

Continuarono a ridere e a parlare, come niente fosse, di tanto in tanto, Cris, la baciava, o l’accarezzava e a lei faceva piacere e paura allo stesso tempo. Non era abituata a quello. Lui era molto libero e diretto, come gli altri, lei si sentiva ancora un po’ a disagio. Lui in fondo era il suo primo ragazzo. E quasi provava un po’ di vergogna a stargli così appiccicata, davanti agli altri, ed era poco abituata, anzi non lo era proprio, alle piccole libertà che lui si prendeva. Eppure non era mai stata così felice in tutta la sua vita. La sera venne, senza che neanche se ne rese conto. E non aveva più chiamato né Cat, né i suoi. Il cell le prese a squillare. Era sua madre.

Si alzò imbarazzata dal divano, e andò a rispondere.

«Mamma…»

«Dove diavolo sei finita? E non dire da Caterina! Ha chiamato mezz’ora fa!» Cosa le diceva ora…le bugie non le sapeva dire…e non poteva dirle che era con Cris e i suoi amici…in che guaio si era messa?

«Ecco… mamma…vedi…ti ho detto…che pranzavo da un amica…» Cris, e Cam, le si erano avvicinati, e lei neanche se ne era accorta. Lui la strinse da dietro, cingendole la vita, e appoggiandole la testa sulla spalla. Cam le prese il cell di mano.

«Signora? Mi scusi, è solo colpa mia! Sono Camilla, un amica di sua figlia. Ha pranzato da me, e poi ci siamo messe a chiacchierare. E poi i miei sono dovuti, uscire e non mi andava di restare in casa, da sola…così Laura si è offerta di farmi compagnia. Le dispiace se resta, ancora? Come tornano i miei, l’accompagniamo noi.» Laura, era rimasta di stucco. Non si aspettava che Cam, accorresse in suo aiuto. Odiava le bugie, ma doveva riconoscere che in quel caso, l’aveva proprio salvata! Riprese il cell.

«Allora, mamma, posso restare ancora?»

«Lo sai che voglio che mi avvisi, però. Questa Camilla sembra una ragazza garbata.»

«Lo è. Ti ringrazio. Scusami.» Chiuse la chiamata. Cris, la teneva ancora stretta.

«Tutto bene piccola?»

«Sì…vi chiedo scusa..certe volte sono un’imbranata!»

«No, Laura, non ti scusare! A tutti, può capitare di aver bisogno di un aiuto e poi la colpa è nostra! Noi siamo abituati a star qui, anche a notte fonda…dovevamo pensarci, che per te era diverso.»

«Cam, ha ragione. Dimmi, cosa vuoi fare ora? Ti riaccompagno, subito, o stiamo un po’ in giro?»

«Potremmo, andare in qualche locale.» Suggerì Al.

«Non è che poi, Laura si caccia nei guai per davvero?» Chiese Giò. Lei si sentiva un po’ in imbarazzo. Non le piaceva l’idea che tutti, avessero assistito a quella scena. Cris le accarezzò i capelli.

«Dai, piccola. La scelta è solo tua…in fondo tua madre, ha detto che puoi stare ancora un po’ ma se non vuoi…»

«Un locale andrà bene.»

«Ok. Prendi le tue, cose. Cam, vai in macchina con Al e Giò oppure sei venuta in moto?»

«Che domanda idiota! In moto. Ma poi mi riaccompagna Al. Non ti preoccupare.»

«Bene. Sentite, non voglio fare molto tardi oggi, dopotutto domani è Lunedì.»

«Che rottura! Comunque hai ragione…»disse Al.

«Allora dove andiamo?» Laura, era tornata accanto a Cris.

«Pensavo, vicino casa di Laura, c’è un bar…potremmo andare lì, sei d’accordo?»

«Perché no. » Sarebbe stato di sicuro più pratico. Però, non le avrebbe dato modo di rimanere un po’ sola con Cris. Pazienza.

Tornata a casa, si era dovuta sobbarcare un vero e proprio interrogatorio dai suoi genitori. E non le aveva fatto piacere. Sapeva di essere nel torto, ma infondo non aveva fatto nulla di male. Scosse la testa. E poi era contenta di essersi fatta nuovi amici. Ma sapeva che se i suoi gli avessero visti, non avrebbero approvato. Al, poi, con i suoi tatuaggi…o Cam e il suo look stravagante..non che Giò o Cris sembrassero più raccomandabili. Lei stessa aveva avuto paura la prima volta che l’aveva visto. Ma ormai non ci faceva più caso, le appariva solo bellissimo. E sì ne era innamorata alla follia. Anche se aveva un po’ paura. In camera, l’aspettava ancora il libro di matematica. Era mez-zanotte…quasi, ma non aveva sonno e poi, gli avrebbe comunque dovuti finire, quegli esercizi. Per fortuna, erano pochi. Si cambiò e si mise a studiare.

Aveva appena finito, giusto il tempo di mettere il libro in cartella, che il cellulare squillò

«Pronto…Cris?»

«Piccola, sei ancora sveglia? E io che avevo paura di svegliarti.»

«In realtà dovevo finire di studiare…non pensavo che mi sarei ritirata tanto tardi…»

«Scusami. Hai avuto problemi con i tuoi?»

«Mi hanno sgridata. Ma non è questo. Cris, mi spiace che Cam abbia dovuto trarmi d’impiccio… non vi va di essere un peso.»

«Laura, ascoltami, queste sono cavolate. Se hai bisogno di una mano, noi ci siamo, io per primo. Quello che non posso fare è decidere al posto tuo. Ma se hai bisogno, io ci sono e ti sosterrò sempre. Ok?»

«Grazie.»

«Hai fatto colpo sui ragazzi.»

«Sono felice di averli conosciuti.»

«Dai, ora vai a letto. Domani, se vuoi ti accompagno a scuola.»

«Davvero, potresti?»

«Sì. Forse, riesco a venire pure, all’uscita, ma questo non te lo garantisco.»

«Va bene, uguale. Mi piacerebbe venire ancora allo scantinato. Mi sono trovata bene.»

«La porta è sempre aperta. Senti, Laura…niente fai bei sogni.»

«Che volevi dirmi Cris?»

«Niente, che non possa, aspettare domani, tesoro. È davvero tardi. Fai bei sogni.»

«Buona notte Cris.»

«Sognami.» Laura, mise il cell in carica, e si coricò era davvero stanca. E di sicuro si sarebbe addormentata pensando a lui.

FINE QUINTA PARTE 

link alle altre parti per chi le avesse perse e volesse leggerle.

QUARTA PARTE

TERZA PARTE

SECONDA PARTE

PRIMA PARTE